Intervista: Tommy Vitaly

Nessuna Descrizione Dopo un fortunato lavoro con i Seven Gates, il chitarrista della band, Tommy Vitaly, intraprende un progetto solista che ha veramente tanto da offrire. Indiscutibile tecnica e grande personalità, uniti ad un invidiabile line up, rendono il suo lavoro un must per gli appassionati del genere.

 

Ciao Tommy, descrivici in qualche parola il significato che ha assunto per te questo disco “Just Me” e qual è stato lo spirito con cui hai affrontato questo lavoro.

Tommy :: Ciao Enrico. Direi che si può riassumere tutto in un’unica parola: “libertà”. “Just Me”
è l’album più spontaneo che abbia mai fatto. Niente di calcolato, e soprattutto musica fatta senza
alcun compromesso con nessuno. Il titolo del disco spiega abbastanza bene il senso che ha avuto
per me fare questo album. Riassume un po’ la mia storia musicale, come chitarrista, come scrittore
di canzoni prettamente power metal, e come studente di musica classica. Ho affrontato il disco con
molto entusiasmo, sebbene dover mettere tutti i pezzi insieme da solo sia stato un sforzo enorme.
Tieni conto che tutto è iniziato nel dicembre 2008.

Nel tuo album solista puoi vantare la presenza e partecipazione di personaggi di rilievo del panorama metal italiano e non solo, Thomas Vikström, David Shankle e Andrea Torricini su tutti per citarne solo alcuni: com’è stato lavorare con loro e cosa hai acquisito di nuovo?

Tommy :: Direi che è stato fantastico. Con Andrea Torricini siamo amici da anni, con Rhino ero
in confidenza da qualche anno. Gli altri direi che sono venuti di conseguenza e posso dire che ho
lavorato con alcuni musicisti che fino a pochi anni prima erano miti irraggiungibili per me! Quando
studiavo piano, Vitalij Kuprij era il mio idolo, tanto per fare un esempio. Lavorare con questi
musicisti ti fa capire che spesso più bravi sono e più umili sono! Ho trovato molta professionalità
e umanità e di certo mi hanno insegnato cosa vuol dire essere professionali. Puntualità, esecuzione
perfetta, sincerità. E per il prossimo lavoro ho in cantiere già altre mille idee per altre ospitate!

Oltre a questo tuo lavoro solista, con gli altri progetti in cui sei coinvolto, in particolare i Seven Gates, proponi principalmente heavy/power metal, due generi che ti permettono ampiamente di esprimere la tua personalità come chitarrista. Cosa cerchi di trasmettere in generale con i tuoi brani?

Tommy :: METALLO. Soprattutto con i pezzi cantati. Ormai vado per i 37 anni di età e se ancora
oggi mi fogo come un bambino a scrivere e ascoltare metal, penso che il processo sia irreversibile!
Morirò col metallo, ahahahah! Comunque, scherzi a parte, non pronostico a tavolino mai niente.
Penso che i miei pezzi trasmettano spontaneamente l’amore per il metal e la passione per la musica
e per le emozioni in generale. Per i pezzi prettamente chitarristici penso di poter dire che non suono,
come fanno tanti altri miei colleghi, tanto per suonare veloce o “shreddare”, come si suol dire. Ci
sono orde di chitarristi molto più bravi e tecnici di me in giro. Io, in ogni nota, voglio trasmettere
la passione per la musica e la chitarra rock/metal. Il mio motto è “non importa quanto suoni veloce,
ma quanto suoni profondo!”.

I brani presenti nell’album sono molto variegati: bellissime introduzioni in versione sinfonica, pezzi prevalentemente power ed altri più carichi di emozioni come “Passion”. Quale brano ha per te un significato particolare?

Tommy :: Sì, l’album è molto variegato perchè, come dicevo prima, ho fatto tutto in totale libertà,
quasi senza tener conto del pubblico destinatario del disco! I brani a cui sono più affezionato sono
sicuramente “Just Me”, “Passion” e “Fly High, Touch The Sky”. “Just Me” perchè è nata in un
minuto, provando la mia nuova tastiera. E’ stata la prima melodia che ho fatto una volta attaccata
la master keyboard al pc! Totalmente a caso, ma efficace. “Passion” perchè è carica di passione
(appunto!) e perchè è dedicata a una persona che da anni è molto importante nella mia vita. E “Fly
High, Touch The Sky”, perchè il testo parla di non arrendersi mai nel fare ciò in cui si crede al
100% e perchè è il tipo di power metal che preferisco.

E’ in programma un tour di lancio per questo tuo lavoro? Se sì, sarà presente tutta la formazione che ha contribuito alla registrazione oppure ci sarà qualche cambiamento?

Tommy :: Al momento non è in programma nessun tipo di tour, purtroppo. Mi piacerebbe molto
mettere insieme una band “live” e iniziare a fare un po’ di date a giro per il mondo, però avrei
bisogno di una booking agency penso. Colgo l’occasione per spargere la voce! Se qualcuno conosce
una SERIA booking agency per i live, fatemelo sapere a: tommyvitaly@gmail.com. Mi piacerebbe
molto avere la formazione che ho sul disco, anche se penso che sarebbe troppo “dispendiosa” da
portare a giro. Rhino mi chiede spesso se partiamo per il tour...chissà!

Per la distribuzione di “Just Me” è prevista una particolare attenzione per i mercati musicali in via di sviluppo come quello asiatico, infatti inserirete traduzioni in giapponese sul booklet per il mercato del Giappone. Puoi darci qualche anticipo su tour in programma che magari ti vedranno sui di questi paesi?

Tommy :: Le traduzioni in giapponese sono state un’idea di Franko (proprietario della label), che
ha giustamente pensato di dare qualcosa in più agli acquirente giapponesi, dato che quel mercato
è sempre abbastanza florido per il metal e per il neoclassico. Per eventuale tour, stesso discorso di
prima. Di certo penso che sarebbe più facile vederci in tour nei paesi asiatici che in Europa o States.
Comunque, ci fosse qualsiasi tipo di data, vi terremo informati.

Per molti, questo genere “solista” da te proposto è arrivato quasi ad una saturazione stilistica da cui emergono solo i grandi chitarristi più blasonati. Come vedi questo tuo lavoro all’interno del contesto musicale in cui si colloca?

Tommy :: E infatti penso di aver fatto una scelta molto azzardata pubblicando un disco quasi
totalmente strumentale! Ormai penso che il mercato sia saturo un po in tutti i generi di metal e
solo in pochissimi riescono a distinguersi. “Just Me” lo vedo come un disco un po’ più particolare
rispetto ad altri album di chitarristi anche più famosi e bravi di me, perchè comunque ho proposto
dei pezzi non fini alla tecnica chitarristica, ma bensì alla musica, addirittura con pezzi minimali
di piano. Il tutto con un filo conduttore al sapore di heavy metal. Altri avrebbero messo pezzi di
Chopin o Beethoven al piano, voli del calabrone alla chitarra...insomma, le solite cose, ahahah!

Parliamo un po’ dei Seven Gates, il vostro ultimo lavoro “The Good and The Evil” ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica italiana e soprattutto da quella estera, in particolare avete inanellato una serie di ottimi giudizi da web-zine tedesche. Quali progetti avete per il futuro della band?

Tommy :: Sì, “The Good and The Evil” è stato molto apprezzato dalla critica italiana e estera.
Siamo fieri di ciò! Per il futuro della band, stiamo sempre lavorando (a rilento!) al terzo disco, ma
ti anticiperò che dopo il terzo disco io uscirò dal gruppo. Un po’ per potermi dedicare al 100% al
mio progetto solista, un po’ perchè vorrei lavorare in altro modo con la mia musica. Speriamo di
poter finire “Betrayer” (questo il titolo del disco) il prima possibile, anche se penso che la cosa si
trascinerà ancora per molto.

Siamo giunti al termine dell’intervista. Ringraziandoti del tempo che ci hai concesso, lascio a te l’ultima parola per i lettori di Metalwave.

Tommy :: Grazie mille a Metalwave per lo spazio concessomi! Saluto tutti i lettori e vi invito a
visitare i miei siti: http://www.myspace.com/tommyvitaly e http://www.tommyvitaly.com (quest'ultimo sarà
pronto a breve). Se vi piace quello che ascoltate, comprate il cd!! O scaricatelo pagando pochi euro!
Cosi contribuirete alla realizzazione del prossimo disco! Metal forever!

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Intervista di Dust Articolo letto 2207 volte.

 


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